Rendicontazione annuale di tutte le attività realizzate a favore dei soci
Guardare nella stessa direzione, nel segno della reciprocità. L’orizzonte comune verso il quale camminano Unicoop Tirreno e i soci è contenuto nel Rapporto di scambio mutualistico.
Un documento ricco di dati, suddivisi in tabelle, che danno l’esatta percezione dell’impegno che portano avanti con regolarità la Cooperativa, che assicura ai soci beni e servizi alle migliori condizioni possibili, e i soci che si impegnano ad usufruire di questi vantaggi. È questa la missione di Unicoop Tirreno all’interno di un sistema basato sulla mutualità, un ambito nel quale i cooperatori gestiscono il patrimonio come proprietà diffusa. Un’unità d’intenti che guarda al vantaggio dei soci attuali, ma che è ispirata anche all’idea di creare i presupposti più convenienti per i soci del futuro. Etica, rispetto delle persone e dell’ambiente, partecipazione, integrazione, solidarietà, informazione chiara, corretta, trasparente: i pensieri e le azioni della Cooperativa si fondano su valori condivisi con i soci che vanno al di là del tempo. Una funzione sociale, riconosciuta nell’articolo 45 della Costituzione italiana, che va oltre la convenienza economica.
Scambio mutualistico: quello che Unicoop Tirreno ha con i suoi soci, fornendo prodotti, beni e servizi, nel segno della convenienza, del risparmio, della qualità, della difesa del loro potere d’acquisto, della promozione culturale, della partecipazione, di iniziative socialmente utili, della solidarietà, della sicurezza, della trasparenza. I veri “valori di scambio” tra Coop e i suoi soci
Il documento, redatto in conformità delle disposizioni normative in materia (DM 18/9/2014 emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico) consente alla cooperativa di dare attuazione al principio di trasparenza (art.9 dello Statuto) in coerenza con il Regolamento dello scambio mutualistico.
Il Rapporto fornisce una rendicontazione dei vantaggi prodotti e delle iniziative realizzate a favore dei soci e delle Comunità.
Ecco a che cosa serve questo resoconto: a dare ragione di ciò che forse è meno visibile, a prima vista, ma che è sostanza di un’impresa cooperativa. Per misurare dalle azioni quotidiane, dalla realizzazione delle attività, dai vantaggi prodotti per soci e consumatori la concretezza dei suoi valori
La Cooperativa già da due anni ha avviato il processo di trasformazione dello storico bilancio cooperativo e vedrà la piena adesione ai nuovi standard normativi nel 2026 in relazione all’anno precedente ovvero agli eventi e i dati raccolti nel 2025.
In questo anno e mezzo che ci separa dal nuovo e definitivo modello di bilancio Cooperativo, tutti noi siamo chiamati a collaborare in misura proporzionale alle proprie responsabilità, nella raccolta dei dati, nel disegno di politiche di lungo periodo, nella definizione di obiettivi e target.
Tra gli step più importanti, nei prossimi mesi, i soci e gli stakeholder tutti verranno infatti contattati attraverso diversi canali di comunicazione per assicurare che il loro punto di vista sia rappresentato all’interno del bilancio e, più importante, all’interno delle linee politiche di lungo periodo.
L’opinione delle persone importanti per la Cooperativa (dipendenti, soci, consumatori, fornitori, comunità locale, istituzioni, …) sarà quindi il punto di partenza per la definizione di politiche, strategie, obiettivi e azioni in relazione ai temi dell’impatto sull’ambiente, sulla società e sul sistema di gestione della Cooperativa stessa.
In particolare, sulla dimensione ambientale, gli stakeholder saranno chiamati a definire le priorità sui temi dell’energia, dell’inquinamento e sulle pratiche di economia circolare. Sulla dimensione sociale, i temi attenzionati, in linea con la normativa, saranno quelli relativi ai lavoratori, al rispetto dei diritti e delle diversità, all’impatto sulle comunità e alla tutela dei consumatori.
Ultima dimensione sarà quella di “governance” ovvero quella relativa al modello con cui la Cooperativa viene guidata dai propri organi decisionali. Tale dimensione ha particolare importanza per la Cooperativa dove i soci rappresentano un modello di governance diffusa e democratica eccezionale nel suo genere.
L’attenzione alla dimensione governativa è una novità introdotta dalla normativa europea e consente di valorizzare il modello cooperativo. Tale aspetto è poi importante alla luce dei recenti cambiamenti al vertice della Cooperativa, con la nomina di Simonetta Radi e di Gianni Tarozzi rispettivamente nei ruoli di Presidente e Direttore Generale, e la riconferma del Vicepresidente Massimo Favilli.
Dal punto di vista rendicontazione di sostenibilità, il nuovo vertice aziendale raccoglierà quindi i frutti di una pratica già matura e prenderà su di sé le responsabilità di una nuova visione pianificatoria di sostenibilità.
Certi che questo bilancio e questa lettera contribuiscano ad ampliare il senso di appartenenza e responsabilità delle presone di Coop nei confronti di obiettivi comuni e globali di sostenibilità, auguriamo una buona lettura.