In dolce compagnia
Il pandoro farcito con crema Chantilly e sfilata di dolci al seguito, per un Fior fiore di Natale.
Panna montata, zucchero e vaniglia. La chiamano anche neve di latte. Ebbene, quando lei, la crema Chantilly incontra il pandoro dire “poesia delle feste” acquista consistenza e non sembra più una frase fatta. È il pandoro farcito con crema Chantilly, 800 grammi di un prodotto dolciario da forno a lievitazione naturale, nuovo arrivato in famiglia... Fior fiore.
Neve di latte
Le sue materie prime, d’origine italiana, sono farina di frumento, crema di latte, uovo fresco, burro, zucchero, mono e digliceridi degli acidi grassi, latte vaccino intero pastorizzato, lievito madre naturale, acqua e sale. La lavorazione, con la concentrata applicazione di una ricamatrice, segue un rigoroso disciplinare (regolamentato dal decreto ministeriale del 22-7-2005 sulla produzione di alcune specialità della tradizione dolciaria italiana per proteggerne la tipicità) che permette di definirlo “pandoro”: forma a piramide tronca con una base a stella dalle 8 punte e pasta particolarmente soffice grazie alla fermentazione con lievito naturale e all’assenza di una crosta esterna. E ora che il rituale abbia inizio: lasciare il pandoro nella sua confezione in un ambiente caldo per circa 2 ore, così il burro si ammorbidisce, poi versare lo zucchero a velo, impalpabile come la poesia che avvolge questo dolce, e scuotere per distribuire; poi tagliarlo con un coltello a lama seghettata. Nel caso improbabile che avanzi qualcosa, conservarlo nell’imballo originale, in ambiente fresco e asciutto. Per rigustarlo pienamente. Un Fior fiore di pandoro che si aggiunge agli oltre 40 prodotti dell’assortimento Coop, conoscenze di Natali lontani e più recenti, che abbiamo scoperto, scartato e gustato, anno dopo anno: pandori e panettoni, classici, farciti, anche senza canditi o senza glutine, versioni da intenditori o versioni mini, il dolce per i vegani, con tutto l’accompagnamento festivo di torrone e torroncini, panforte, praline, frutta candita, barre di cioccolato e gianduiotti. Ecco qualche assaggio per rinfrescare la memoria al palato.
Con candore
“Confezione di mandorle abbrustolite, miele e zucchero e bianco d’uovo, ridotta a candidezza e consistenza”. Così un vecchio dizionario descrive il torrone e sembra parlare del Fior fiore ante litteram. Il friabile, lavorato artigianalmente, con miele e mandorle 100% italiani, e una consistenza vetrosa che si sbriciola e si scioglie in bocca, dovuta a una cottura più lunga rispetto al tenero, anch’esso di fattura artigianale, anch’esso con miele e mandorle 100% italiani.
Benedizione della densità...
Torroncino è il suo vezzeggiativo. Quelli con pan di Spagna al liquore Strega Fior fiore sono così fatti: torrone farcito con pan di Spagna (8%) imbevuto al liquore Strega (13%) ricoperto di cioccolato fondente (45%). Detto più liricamente: dall’incontro tra il torrone e le nocciole italiane (tostate e granellate, aggiunte a fine cottura), un morbido pan di Spagna (solo 3 ingredienti: uova, farina e zucchero, impastati e infornati come a casa) imbevuto del beneventano Strega e ricoperto, nel gran finale della lavorazione, da un finissimo strato di cioccolato fondente fuso nasce un dolce morbido e friabile, dal gusto ricco e intenso che scalda anima e corpo. Invece, per un dolce interludio o come sigillo goloso ai banchetti delle feste, la scelta è tra le scorzette candite di limone di Sicilia, d’arancia di Sicilia e le ciliegie candite, tutte ricoperte di cioccolato fondente extra. In busta torroncini friabili con nocciola, teneri con nocciola e i torroncini teneri ricoperti di cioccolato fondente e bianco, con ingredienti buoni e semplici, come mandorle, miele, cacao e pistacchi. E deliziati ci abbandoniamo al gusto che essi ci danno – affidiamo il finale a Proust – “come un cuoco che per un volta che non ha da far cucina, trova tempo finalmente d’esser goloso”.