Il sostegno di Coop
L'associazione Airalzh nasceva nel 2014 da un gruppo di ricercatori, medici e manager aziendali, con lo scopo di reperire fondi per fare ricerca su una malattia poco studiata in Italia. Nell'anniversario della fondazione, la presidente racconta i traguardi raggiunti anche grazie a Coop, che ha sostenuto la onlus dall’inizio donando finora 3 milioni di euro e ora riprende la campagna per la vendita di saponette solidali.
L'atto costitutivo riporta la data del 9 ottobre 2014, esattamente dieci anni fa. A Firenze, un gruppo di ricercatori, clinici e manager d’azienda da diverse parti d’Italia dava vita ad Airalzh, associazione che aveva uno scopo preciso e decisamente ambizioso: raccogliere fondi per finanziare la ricerca in un settore nel quale in Italia, allora, c'era un disperato bisogno, quello delle demenze. L'Alzheimer e le altre forme di decadimento cognitivo erano già un'emergenza. «C’erano associazioni straniere che promuovevano raccolte fondi nel nostro Paese, ma noi volevamo che la ricerca si facesse qui, sul territorio nazionale, e che fossero i nostri giovani ricercatori a occuparsene», spiega Alessandra Mocali, ieri tra i pionieri di quella esperienza, oggi presidente di Airalzh, che aggiunge: «Una delle cose di cui andiamo fieri, è il fatto di avere contribuito in questi dieci anni a creare curricula di eccellenza, e, di aver dato una spinta alla ricerca. Molti passi in avanti sono stati fatti nella prevenzione e nella diagnosi precoce delle demenze, malattie che hanno un impatto devastante sulle famiglie».
Votati alla ricerca
Oggi sono tanti i motivi di orgoglio per Airalzh e i suoi fondatori, e a parlare sono i numeri: 82 assegni di ricerca finanziati tra il 2016 e il 2019, a cui si sono aggiunti negli anni successivi 26 progetti di giovani ricercatori under 40 con i Bandi Airalzh Grants for Young Researchers, e, nel 2022 e 2023, altri due progetti per ricercatori mid-career in collaborazione con la Fondazione Armenise Harvard di Boston. Insomma, molto è cambiato da quel 9 ottobre: «Partivamo da zero, ma siamo cresciuti in modo esponenziale, il primo anno la raccolta legata al 5x1000 raggiunse poco più di 20 mila euro, nel 2023 abbiamo superato i 150 mila. E oggi sosteniamo anche i ricercatori che sono a metà del percorso di proseguire con i loro studi. Tutto questo è potuto accadere grazie ai nostri donatori, piccoli e grandi»
Un sostegno lungo dieci anni, 3 milioni di euro donati
Tra questi, in prima fila c'è Coop, che ha sostenuto Airalzh sin dagli esordi. «Coop è stata il “big donor” che ci ha permesso praticamente di nascere, oltre che di arrivare fin qui, il suo sostegno è stato fondamentale», aggiunge la presidente, che racconta:
«Tutto è cominciato con Unicoop Firenze. Ci rivolgemmo loro da subito, avevamo appena formato il gruppo, la scelta cadde su di loro in modo quasi naturale. Sono da sempre socia attiva di UniCoop Firenze, una realtà integrata perfettamente nel tessuto sociale della città, e nel tempo avevo avuto modo di conoscere i valori che quel mondo esprime, la solidarietà, la vicinanza, il sostegno a chi ha bisogno. E difatti Unicoop Firenze prima, e Coop dopo, non ci hanno traditi. Nei primi quattro anni, dal 2016 e il 2019, Coop ha finanziato direttamente 82 assegni di ricerca, e avere 82 assegni in tutta Italia vuol dire farsi conoscere in campo scientifico, da Università e centri di eccellenza. Contemporaneamente il nome di Airalzh entrava nei supermercati in tutta Italia, anche le persone comuni iniziavano a sapere chi eravamo». In tutti questi anni, grazie al sostegno diretto prima, e alle campagne in cui abbinava la raccolta fondi alla vendita di piantine e altri prodotti, nella propria rete di vendita, Coop ha devoluto alla onlus 3 milioni di euro.
Dalle ricerche all’applicazione pratica: la campagna sugli stili di vita
Alcuni dei frutti di quelle ricerche vengono raccolti oggi. Airalzh ha appena presentato una campagna di sensibilizzazione sugli stili di vita e la prevenzione, con un sito https://prevenzione.airalzh.it, che mette a disposizione dei cittadini materiali informativi utili e pratici. «Alimentazione corretta, movimento e anche una buona qualità del sonno sono fattori preventivi rispetto al declino cognitivo. Indicazioni di questo tipo riguardavano fino a ieri soprattutto ad altre tipologie di malattie, ma gli studi fatti hanno permesso di scoprire che hanno un’influenza sulle demenze», dice Mocali.
Altre ricerche in corso stanno indagando sulle combinazioni dei diversi possibili fattori di rischio legati agli stili di vita o sull’impatto di sostanze nocive come le nanoplastiche, mentre si studia il ruolo di determinati fattori nel rallentare la progressione del deterioramento. L’obiettivo è comune, perché lavorare sulla diagnosi precoce e sul rallentamento della malattia significa regalare anni di vita. Si calcola che in Italia il numero di persone affette da demenza sia di un milione e 100 mila, a cui si aggiungono 900 mila persone con un disturbo cognitivo lieve.
"Secondo un'indagine commissionata da Airalzh a Eumetra, il 28% del campione dichiara che tra i familiari più stretti ci sono o ci sono state persone che hanno sofferto di Alzheimer. La percentuale raggiunge il 49% se si considerano anche gli amici e i conoscenti."
Anna, i suoi disegni e le saponette di Airalzh
«C’è ancora tantissimo da studiare e da scoprire, lo sappiamo. E a questo proposito, tra i nuovi progetti, ne abbiamo alcuni di particolare importanza. Quest'anno abbiamo lanciato il nuovo bando Starting Grants 2024 sulla medicina traslazionale, con 2 progetti triennali da 150 mila euro ciascuno, per la prima volta andremo a finanziare studi legati alla medicina translazionale, che mettono, cioè, in relazione la ricerca di base con l'applicazione di nuove terapie. E poi abbiamo il primo bando sull’arte-terapia nelle persone malate, con due progetti biennali da 50 mila euro ciascuno».
Un tema, questo, che si lega a doppio filo con Coop, che dall'anno scorso ha legato l’iniziativa di raccolta fondi “Non ti scordar di me” alla vendita di saponette e quaderni che riportano delle decorazioni con un significato speciale. La carta che avvolge gli oggetti è stampata infatti con i disegni di Anna, una donna che per 20 anni ha convissuto con l’Alzheimer, e che attraverso le matite colorate ha raccontato il suo mondo ai suoi familiari. L’anno scorso il progetto, ideato dall’agenzia Naked con cui Coop collabora, si è aggiudicato un argento al premio ADCI Awards 2023, promosso dall’Art Directors Club Italiano, e lo stock di saponette di un mese è stato esaurito in 5 giorni. Dopo il bis dei quaderni in primavera, e in occasione della Giornata Mondiale contro l’Alzheimer che cade il 21 settembre, le saponette tornano nei negozi Coop, a partire dal 19 settembre.